Mai aveva visto uno splendore come quello della sua pelle mora, una linea così affascinante, né dita così sottili, che la luce attraversava. Osservava il suo cestino da lavoro con stupore, come fosse una cosa straordinaria. A Domenico Dolce e Stefano Gabbana L’educazione sentimentale di Gustave Flaubert perché tutto l’incanto del mondo può essere in un paio di labbra che si bagnano in un bicchiere, in dita sottili che sbriciolano un pezzo di pane, nell’ombra di lunghe sopracciglia che stringono amorosamente l’ovale di un viso. Perché tutto l’amore di Frédéric è ascoltare e vedere le più piccole cose come se fosse la prima volta, ritrovarsi sempre bambino attraverso i suoi occhi. E se innamorarsi è un’onda di capelli che muove lo sguardo, il mondo lucido, desnudo, tartarugato di D&G a confronto è stolidamente marmoreo.
G. Flaubert, L’educazione sentimentale, Oscar Mondadori (2001), p.316, 9 eu
[Traduzione di G. Pallavicini Caffarelli]
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